Lo so, su un fashion blog che si
rispetti questo post non dovrebbe mai apparire. Ora dovrei essere qui a
scrivere delle tendenze per le prossime stagioni, dei colori che si “porteranno”
di più nell’autunno-inverno 2050, della sfilata di Tizio o Caio della settimana
scorsa e così via dicendo. Ma, per fortuna, io NON sono una fashion blogger.
Io sono una “freelance” di questo
blog, quindi posso dire quello che sto per dire (o scrivere, fate voi): la
moda, secondo me, è per le pecore. Comprare qualcosa oggi e non indossarlo più
l’anno prossimo, solo perché è della stagione passata, non ha senso. Ho
conosciuto ragazze che cambiavano armadio ogni anno; che non compravano qualcosa, durante i “cambi
di stagione”, perché “è di quest’anno quindi l’anno prossimo sarà fuori moda”
(testuali parole); ragazze che difendevano a spada tratta le zampe d’elefante
più esagerate e che girano ora con gli skinny più sfrontati. Ma come si può
essere tanto prive di carattere da non avere dei gusti propri, stabili, non
dico tutta la vita (tutti cambiamo idee, abitudini, gusti), ma almeno da un
anno all’altro? Di ogni collezione ci saranno cose che ci piacciono e cose che
non ci piacciono, ma si presuppone che ciò che ci piace quest’anno ci piacerà anche
il prossimo. Che importa quando è apparso su una passerella?
E così arriviamo al titolo di
questo post: viva gli outlet! Io, che mi reputo una non-pecora (semmai sono uno
struzzo), adoro questi luoghi dove si possono comprare prodotti di qualità
(leggi “non completamente sintetici” o “non di plastica”, come dico io) a
prezzi più ragionevoli. Ciò che viene snobbato dalle fashion victims defluisce
qui… e qui io l’aspetto!
E poi ci sono cose che non cambiano
e non passano mai di moda; degli evergreen, come il tubino nero, il blazer o il
jeans dalle gambe “medie”. Diciamo la verità, quanto mai possono cambiare i
jeans da una collezione all’altra? D'altronde, se Levis produce il famoso
modello 501 inalterato da più di un secolo e mezzo un motivo ci sarà…
Ora vi starete chiedendo cosa ci
faccia una come me qui. È quello che mi sono chiesta anch’io quando A. mi ha
proposto questa “collaborazione” (forse esagero con le “virgolette”)(e con le
parentesi). Ma lei dice che vuole un blog in cui si parli un po’ di tutto…
S.
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